È stato pubblicato il materiale formativo tematico sull’utilizzo del concentrato minerale come fertilizzante

Un concentrato minerale è la soluzione concentrata di nutrienti minerali ottenuta dal processo di separazione (ad esempio filtrazione a membrana o evaporazione) di flussi di rifiuti che concentra i nutrienti minerali nel prodotto finale rispetto ai materiali in ingresso.

I concentrati minerali sono costituiti prevalentemente da azoto ammoniacale e potassio solubile. Il focus principale per la produzione di concentrati minerali è di evitare il trasporto di flussi liquidi con basso contenuto di nutrienti o adattare i rapporti dei nutrienti (azoto, potassio e zolfo) nei fertilizzanti per soddisfare le esigenze delle colture. L'analisi in dieci impianti pilota nei Paesi Bassi ha mostrato che i concentrati minerali prodotti dal processo di concentrazione tramite osmosi inversa (RO) contengono in media il 90% dell'azoto totale sotto forma di NH4-N. La frazione liquida in entrata contiene una certa quantità di sostanza organica che è presente nei concentrati minerali (1,3% di materia organica o 0,6% di carbonio organico). Rispetto al liquame suino, il rapporto tra NH4-N e N totale è aumentato dal 66% al 90%.

Esempi di prodotti a base di concentrato minerale disponibili sulla piattaforma NUTRIMAN:

Contenuto e disponibilità di nutrienti per le piante

Il concentrato minerale dal processo recupero del letame di solito contiene N 5-9,5; P2O5 0-0,1 e K2O 6-11 kg/t (ID:520-593-1504) e anche 65 kg/t K2O dopo ulteriore evaporazione (ID:1528).

Campi di applicazione in agricoltura: Il concentrato minerale può essere utilizzato in agricoltura convenzionale per fertilizzare: ortaggi, piante da tubero, mais da granella o da insilato, prati permanenti e leguminose da granella e colture proteiche. La dose di applicazione consigliata dipende dalle esigenze della coltura e dalle analisi del suolo. Attualmente il limite massimo è di 170 kg N/ha come per il letame (230-250 kg N/ha per gli allevamenti in deroga). Nei Paesi Bassi è accettato come fertilizzante di recupero pilota in quanto rientra nelle frazioni di reflui trasformate che possono sostituire i fertilizzanti chimici. L'applicazione può essere eseguita utilizzando normali sistemi di iniezione di liquame. Le tecniche di applicazione a basse emissioni sono obbligatorie per prevenire la volatilizzazione dell'ammoniaca. Il concentrato minerale può essere miscelato con letame/liquame e/o diluito con acqua prima dell'applicazione sui terreni.

Vantaggi per gli agricoltori:

L'N e il K nei concentrati minerali ottenuti tramite i processi di recupero del letame (ID:520-593-1504-1528) sono per lo più disponibili nelle piante, il che denota un valore nutritivo più elevato rispetto al letame non trasformato. Il recupero di N e K dal letame contribuisce alla chiusura dei cicli degli elementi nutritivi. Il fertilizzante è prodotto a livello di singola azienda agricola. L'efficacia agronomica dei concentrati minerali è stata provata in condizioni controllate in esperimenti in vaso e in esperimenti in campo su terreni coltivati e prati. Il potassio è risultato efficace allo stesso modo di quello presente nei fertilizzanti minerali potassici. Il valore del fertilizzante chimico di riferimento è fissato al 100%, anche se ciò non significa che i fertilizzanti chimici siano efficaci al 100%. Per prevenire la volatilizzazione dell'ammoniaca, i concentrati minerali richiedono un posizionamento superficiale o devono essere iniettati nel terreno. Il valore di sostituzione del fertilizzante azotato (NRFV) è determinato confrontandolo con il fertilizzante chimico come riferimento. In condizioni controllate (esperimenti in vaso) i concentrati minerali sono quasi paragonabili al nitrato di calcio e ammonio (NFRV si avvicina a un valore di sostituzione completo del 100%). Nella situazione di campo si deve ancora prestare attenzione alla tecnica di applicazione (distribuzione superficiale o iniezione). Le prestazioni ambientali dei concentrati minerali sono state provate osservando il loro effetto sull'accumulo di nitrati nel suolo, l'accumulo di nitrati nelle acque sotterranee, la volatilizzazione dell'ammoniaca e l'emissione di gas serra. Non ci sono prove che i concentrati minerali aumentino la concentrazione di nitrati nelle acque sotterranee. Infatti vengono misurati valori relativamente bassi rispetto all'applicazione di nitrato di calcio e ammonio (CAN) o rispetto ai liquami suini e bovini tal quali. Ciò si conferma anche nel caso dell'accumulo di nitrati nel suolo dove i concentrati minerali mostrano i livelli di concentrazione più bassi. Per prevenire la volatilizzazione dell'ammoniaca, i concentrati minerali devono essere incorporati nel terreno. L'emissione di N2O causata dai concentrati minerali è maggiore rispetto ai CAN, ma inferiore rispetto all'urea minerale. Le prestazioni agronomiche ed ambientali complessive dei concentrati minerali sono in linea con i fertilizzanti azotati chimici.

Per ulteriori informazioni:

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