Presentazione del coordinatore

Il consorzio NUTRIMAN è composto da 18 partner , provenienti da 8 paesi dell’Unione Europea: 9 istituti di ricerca; 3 piccole e medie imprese (PMI); 4 Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura; 1 associazione di agricoltori e 1 organizzazione non-profit. In ogni newsletter verranno introdotti, attraverso un’intervista, uno o più partner della rete tematica NUTRIMAN, cominciando da Edward Someus di 3R-BioPhosphate Ltd. 

Che tipo di organizzazione è 3R-BioPhosphate Ltd?

3R-BioPhosphate Ltd è una PMI di ingegneria industriale ad alta tecnologia specializzata nel riciclaggio e nel riutilizzo di sottoprodotti industriali agro-alimentari, con particolare riferimento al recupero di biofosfati, alla lavorazione di biocarburanti di alta qualità e ad applicazioni commerciali nel settore agricolo-ambientale.

Qual è il suo ruolo nel progetto NUTRIMAN?

Coordinatore del progetto NUTRIMAN ed esperto scientifico e tecnologico.

Come le è venuta l’idea di NUTRIMAN?

Le tendenze del mercato agricolo europeo indicano che vi è una crescente domanda da parte degli agricoltori di pratiche agricole più rispettose dell'ambiente, di fertilizzanti a rilascio controllato come quelli organici in conformità con le nuove e rigide normative dell'Unione Europea. A tal proposito, esistono diverse lacune in termini di informazione per gli agricoltori su come adottare questi fertilizzanti organici innovativi e sulle più moderne pratiche di gestione dei nutrienti, con particolare riferimento all'attuazione del nuovo regolamento europeo sui fertilizzanti. È necessario che gli agricoltori abbiano una maggiore consapevolezza su come gestire in modo più efficiente gli elementi nutritivi (azoto e fosforo) sul piano della produzione agricola, il che rende indispensabile l’intensificarsi di scambi di conoscenze, strumenti pratici e pratiche di corretta concimazione. È urgente produrre una raccolta completa di conoscenze orientate alla pratica, facilmente accessibili, scritte in un linguaggio semplice ed immediato, in riferimento all’area tematica del riciclo dei nutrienti, in modo che i risultati raccolti possano rimanere disponibili a lungo termine per gli operatori agricoli, le associazioni, le organizzazioni agricole e le aziende agricole.

Le Università e gli istituti di ricerca stanno trovando molte soluzioni per un futuro sostenibile. Tuttavia, i risultati della ricerca spesso non entrando vengono trasferiti nella pratica agricola. Perché succede questo?

Nonostante il continuo finanziamento di progetti scientifici, di idee innovative e metodi, questi non vengono applicati e diffusi nelle realtà aziendali, così come anche i risultati che derivano da lavori di ricerca, spesso, non vengono integrati alle comuni pratiche agricole. Quindi permane un gap sul piano dell’innovazione. Le conoscenze generate attraverso progetti scientifici (7 ° PQ, H2020, gruppi operativi, ecc…) e i risultati della ricerca nell'area della gestione e del recupero dei nutrienti sono spesso sfruttati in modo insufficiente. Molti programmi di ricerca dell'UE risultano sbilanciati e principalmente incentrati su progetti che hanno un basso livello di maturità tecnologica (TRL - technology readiness level ) e azioni orientate a pubblicazioni scientifiche. Pertanto l'UE è in ritardo rispetto alle novità che creano mercato per davvero e si potrebbe fare di più per sostenere la domanda di soluzioni e innovazioni guidate consumatori dagli utilizzatori. C’è un urgente bisogno di incoraggiare i ricercatori ad essere molto più attivi sullo sviluppo di tecnologie competitive a livello di mercato, di prodotti ad elevata maturità scientifica e soluzioni innovative prossime al mercato con dimostrazioni concrete in ambienti operativi. Pertanto occorre rafforzare il supporto nei confronti di innovazioni che creano mercato.

Quali problemi di gestione dei nutrienti si trovano ad affrontare gli agricoltori nell'Unione Europea?

Gli agricoltori dell'Unione Europea fanno affidamento sul continuo apporto di fosforo (P) estratto e non rinnovabile e su fonti di approvvigionamento di azoto (N) ad alto consumo energetico. La produzione e l'uso di fertilizzanti minerali hanno portato all'esaurimento delle risorse minerarie e all'inquinamento dell'ambiente. I vari settori dell’agricoltura europea registrano un’elevata dipendenza dalle risorse naturali (energia, materie prime e acqua) per le loro attività produttive e si impegnano per ricercare la sostenibilità a lungo termine. Il fosforo è considerato dalla Commissione Europea  una materia prima critica, con elevata importanza economica, per la quale esiste un elevato rischio di approvvigionamento e nessuna possibilità di sostituzione in quanto possiede un basso tasso di recupero a fine vita. Per i fertilizzanti a base di fosforo, l'Unione Europea è attualmente fortemente dipendente dall'importazione di fosfato minerale, che viene estratto al di fuori dei propri confini (più dell’88% viene importato da Marocco, Tunisia e Russia) e che contiene livelli elevati elementi tossici quali cadmio e uranio.

Quale valore / impatto porteranno i risultati del progetto?

La rete tematica NUTRIMAN, guidata dall'utilizzatore e con approccio "dal basso verso l'alto", si è concentrata sulle esigenze più imminenti degli agricoltori contribuendo, nel contempo, ad un'agricoltura più competitiva e sostenibile. Questa azione di rete tematica su N e P garantisce la riduzione al minimo indispensabile dell'uso di materie prime non rinnovabili e critiche e la loro sostituzione con materie prime provenienti da filiere di recupero di fosforo e di azoto. NUTRIMAN sta aiutando gli agricoltori a comprendere e riconoscere i reali benefici dei fertilizzanti organici promuovendo nel contempo l'attuazione pratica del nuovo regolamento sui fertilizzanti, compreso il modo in cui adottarlo ed utilizzarlo nelle loro pratiche agricole. NUTRIMAN contribuirà ad una maggiore accettazione da parte degli utilizzatori riguardo i prodotti e le tecnologie individuate per il recupero dei nutrienti e delle soluzioni per la loro gestione, fornendo una più intensa diffusione agli utilizzatori agricoli. In questo modo, la rete tematica NUTRIMAN aumenterà le conoscenze degli agricoltori e l'accettazione tecnico-economica nei confronti di nuovi fertilizzanti organici in linea con gli ambiziosi obiettivi dell'economia circolare dell'UE e l'attuazione del nuovo regolamento sui fertilizzanti. Infine, NUTRIMAN assicura che, quando l'armonizzazione della nuova normativa UE sui fertilizzanti raggiungerà lo stato di attuazione, ovvero entro il 2022, i professionisti agricoli già conosceranno, avranno provato e staranno applicando nella pratica tali prodotti provenienti da filiere di recupero.